Cinque artiste, diverse per sensibilità, sguardo, stilemi, tecniche: Carla Fusi, esperta nelle tecniche grafiche e calcografiche; Viviana Natalini, approdata alla scultura dopo la scenografia teatrale; Emy Petrini, “floral designer”; Arianna Picerni, in continua sperimentazione tramite tele e colori; Cristina Sammarco, in equilibrio tra collage e scultura. Sono cinque artiste che qui offrono al visitatore l’esperienza di un viaggio attraverso paesaggi liminali, come suggerisce il gioco di parole insito nel titolo della mostra, “Paesaggi Passaggi”; soglie fisiche ma anche dell’anima, reali oppure suggerite all’immaginazione, al sogno. Partendo dal presupposto che qualsiasi superficie, vivente o non vivente, possa potenzialmente riconfigurarsi come paesaggio (complici inevitabilmente lo sguardo dell’artista e la luce), “Paesaggi Passaggi” prende per mano il visitatore e lo convince a lasciarsi progressivamente inghiottire da ramificazioni ancestrali (siano esse reali oppure della mente) per attraversare territori inesplorati, ora inquietanti ora rassicuranti.
Testo di Alessandra Trabucchi.
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