ACQUEFORTI E CHINE
Impressioni di un incisore visionario, nelle cui opere racconti fantasiosi incombono sull’uomo, in un fantasmagorico silenzio. Acqueforti e chine che sono un pastiche onirico di stratificazioni e sovrapposizioni, e al cui interno si snoda un’inquietudine carnascialesca e a tratti onirica, di un mondo sotterraneo e surreale, stregonesco; una Lucca magica, con atmosfere da Racconto dei Racconti, e poi una sezione dedicata ad una interpretazione di Divina Commedia scultorea, volumetrica, a volte straniante, a volte brutalmente espressiva. Immagini di un fantastico cupo, con discrete ma incisive incursioni testuali di Emilio Sidoti e Alice Tavoni, oltre che dello stesso Anichini.