A due anni dalla morte, una grande mostra celebra questo lucchese conosciuto in tutto il mondo. Definito da Vittorio Sgarbi “un libero pensatore vero, come spesso gli artisti non sanno essere”, Arturo Carmassi ha dimostrato, nell’arco della propria carriera, una libertà espressiva e mentale straordinaria nell’interpretare il proprio tempo. Artista che ha sempre ripudiato l’imitazione (in ogni suo aspetto) e che non ha mai avuto mai paura di mettersi in discussione, Carmassi ha sì assorbito, acquisito e seguito strade già battute da altri, ma lo ha sempre fatto in modo del tutto personale, da vero sperimentatore, mantenendo intatta, pur nella grande varietà, la fedeltà a se stesso. Ha indagato il liscio perfetto ma anche i “grumi” della vita, creato lineamenti dall’espressività quasi esasperata e figure ai limiti dell’essenziale, dando vita ad un umanesimo contemporaneo dalle molte sfaccettature. Nel centro storico di Lucca, in Piazza S. Michele, la superficie riflettente della scultura, posizionata in un luogo strategico, ha dato vita ad un meta-teatro artistico, in cui edifici storici ed opere d’arte antiche si sono specchiate nella contemporaneità, in uno spettacolo inedito.
Testi di Vittorio Sgarbi e Massimiliano Simoni.