Sergio Suffredini, pittore lucchese di indole riservata e discreta, regala al pubblico dipinti (colore a olio e acquerello) che producono un’atmosfera di armonia e di equilibrio, suscitando nell’osservatore (pur senza che per questo l’espressività ne risulti “annacquata”) calma e rasserenamento. Complici anche le leggere tonalità fredde che aleggiano nei dipinti (un delicato viola lavanda per le “nature silenti”, ceruleo, grigio perla, marrone lievemente bruciato per i paesaggi) “la pace di questa pittura rasserena e rigenera” (Marco Palamidessi). Suffredini si colloca consapevolmente nella modernità, indagando ed approfondendo, in particolare, l’aspetto dell’ Autentico (opposto all’ Inautentico); anche per questo la natura (sia essa quella “silente”, magari accostata ad oggetti, o quella dei paesaggi) è l’elemento principe nei dipinti dell’artista.
Testi di Marco Palamidessi e Pierangelo Scatena.