“Nessuna collezione è privata.” È con queste parole di Vittorio Sgarbi che la collezionista Marianna Mordini schiude le porte del proprio “boudoir artistico”, regalando al pubblico un viaggio inedito tra le meraviglie di una manifattura italiana tanto affascinante quanto complessa e poliedrica. Gioielli borghesi (nell’accezione più elevata del termine “borghesi”) di una “Ville Lumière privata”, le opere della collezione Marianna Mordini (alle quali si aggiungono, preziosissimi, due dipinti della Collezione Cavallini-Sgarbi ed una decina di opere di Vieri Chini) conservano un preziosissimo passato, guardando al futuro.
Testi in catalogo del curatore Vittorio Sgarbi, della co-curatrice Gilda Cefariello Grosso e della responsabile dell’allestimento Sara Pallavicini.