NUOVI STUDI SU MATTEO CIVITALI
IL SALVATOR CORONATUS DI SANTA MARIA CORTEORLANDINI E LA MADONNA COL BAMBINO DI COLLE DI COMPITO

Una doppia, eccezionale scoperta: il Salvator Coronatus di Santa Maria Corteorlandini e la Madonna col Bambino di Colle di Compito. Non si è trattato “semplicemente” del ritrovamento, eccezionale, di due opere “splendide e inedite” (Oriano Landucci), dell’impressionante restauro e della conseguente esposizione di queste al pubblico (attività rese possibili grazie al generoso contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, catalizzatore dell’iniziativa e alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa Carrara e Direzione Regionale dei Musei). Non si è trattato “semplicemente” di arricchire il già notevole catalogo di Matteo Civitali (il più importante artista rinascimentale lucchese), o di aggiungere un preziosissimo cassetto all’armadio delle cosiddette “memorie di Lucca”. Valentino Anselmi, storico dell’arte e funzionario di Soprintendenza che ha avuto il merito di riconoscere le due opere, non si è “accontentato” di riportarle alla luce, consegnandole alla fruizione collettiva; la doppia riscoperta ha infatti condotto a nuovi, approfonditi studi e ad un’accurata indagine multidisciplinare. Frutto di queste azioni congiunte, la mostra allestita presso il Museo Nazionale di Villa Guinigi assume le sembianze di un simposio di opere d’arte, organizzate in un dialogo ideale animato da una fitta rete di rimandi, scambi, influenze; echi fiamminghi (e, più in generale, d’Oltralpe) in stilemi lucchesi (talvolta mediati dalla tradizione fiorentina), ai quali sottintende una fitta rete di rapporti economici, sociali e culturali. Un viaggio, un’esplorazione costellata di una quantità impressionante di dettagli; un’esperienza immersiva, scevra di effetti speciali.
Testi in catalogo: Valentino Anselmi, Stefano Martinelli, Eleonora Rossi, Thierry Radelet, Lo Studiolo snc, AA.VV., Relazione tecnica dattiloscopica a cura di: Carabinieri Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma – sez. Impronte.