Artista di spessore, conosciuto ed apprezzato anche a livello internazionale, e grande maestro, amato da generazioni di studenti, Giuseppe Del Debbio è stato ricordato ed omaggiato attraverso la retrospettiva Studio d’Artista, la quale ha annoverato al suo interno trentacinque sculture in bronzo, quindici tele ed alcuni taccuini. Le donne, l’arte, l’ispirazione, la lineare complessità: è stato chiaro fin da subito come in questa mostra fosse insito un percorso, le cui fasi (a partire dalla prima, di forte ispirazione etrusca, le cui suggestioni non hanno mai del tutto abbandonato l’artista) si susseguono e si compenetrano al tempo stesso. Di Giuseppe Del Debbio riviviamo, attraverso il catalogo dell’esposizione, il personalissimo gusto post-surrealista, il simbolismo presente solo a tratti eppure efficace, le suggestioni totemiche, le occasionali seppur incisive esplorazioni cromatiche. Riprendendo quanto detto dalla curatrice, Alessandra Trabucchi, si nota come il femminile sia qui il tema dominante, reso in modo da non essere mai banalizzato e anzi inserito in un percorso diretto verso una sacralità che riesce ad essere ieratica senza perdere la leggiadrìa.
Testi di Alessandra Trabucchi e AA.VV.