A trent’anni dalla scomparsa dell’artista e a settanta dalla sua prima personale (tenutasi proprio a Lucca), la retrospettiva “Nilo Lenci. Un pittore carrista” ha avuto come finalità principale quella di far riscoprire l’opera pittorica di un importante esponente del Carnevale di Viareggio, apprezzato anche fuori dai confini nazionali. E’ stata proprio la pittura, infatti, l’attività con la quale Nilo Lenci si è sempre identificato maggiormente e quella che lo ha accompagnato lungo tutto il corso della propria esistenza. Pittore prolifico, inevitabilmente eterogeneo dato il retaggio di carrista, Lenci incrocia diversi stili, dando vita a rappresentazioni complesse, ovunque pervase da un figurativo solido eppure in qualche modo caduco, sia pure solo a livello di suggestione. Costantemente affascinato da ritratti e autoritratti, ha saputo declinarli in una varietà di stili, contaminandoli, a volte, con elementi stranianti, suggestioni disturbanti, echi di citazioni artistiche reinventate o sovvertite. “L’ineludibile Darsena” - citando la curatrice, Antonella Serafini - è spesso presente, talvolta abbinata ad una specie di carnevale vivente, il quale appare prorompente e prepotente nelle sue maschere dal carico coloristico denso, spesso ai limiti del grottesco o addirittura del macabro. Artista complesso, “ossimorico” nel suo essere reboante eppure defilato al tempo stesso, Nilo Lenci merita a pieno titolo la riscoperta da parte del pubblico.
Testi di Antonella Serafini e Maria Lenci.