Testimonianza dell’ampia retrospettiva ospitata dal Palazzo delle Esposizioni tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, il catalogo offre l’opportunità di immergersi nell’universo artistico di un pittore
prolifico, che con la propria opera ha attraversato buona parte del ‘900. Artista celebrato da alcuni tra i maggiori letterati italiani, Mario Marcucci è stato maestro dell’acquerello: partendo da una convinta avversione nei confronti della pittura “retorica”, infatti, ha fatto dell’immediatezza il proprio “spirito guida”, prediligendo una tecnica (l’acquerello, appunto) che, fondandosi sulla rapidità di esecuzione, non lascia spazio a correzioni o pentimenti. Viareggino con il mare nel sangue, cresciuto davanti alle barche e alla spiaggia, Marcucci, schivo per natura, ha ritratto a suo modo – con tocchi veloci, acquosi – ciò che vedeva tra le onde e sulla battigia; immagini in cui significanti e significato sono mescolati, inscindibili, efficacemente confusi. Troviamo anche fiori e nature morte, indelebili eppure evanescenti insieme, e figure umane solide, penetranti, a tratti totemiche, eppure spesso al contempo fugaci.
Testi di Sandro Parmiggiani (curatore della mostra), Paolo Emilio Antognoli, Marcello Ciccuto.