Se nell’ ‘800 l’ambiente artistico lucchese era stato roccaforte di un sicuro accademismo, già a partire dalla seconda metà del secolo iniziò una svolta innovatrice: un travolgente ed inarrestabile fermento artistico, legato da un lato alla serie di fortunati “incastri” di artisti “tra l’Alpe e il mare” (a Torre del Lago, sulle Apuane, nella Valle del Serchio) dall’altro, con il nuovo secolo, alla figura di Campriani come nuovo direttore degli studi e professore di pittura presso l’Istituto di Belle Arti.
La mostra (oltre novanta opere, di autori come Nomellini, Chini, Viani, Carrà e molti altri), curata da Umberto Sereni, ha rappresentato, volutamente, un incantesimo di convergenze tra straordinari talenti della pittura di paesaggio, i quali hanno ritratto, ciascuno a suo modo, quella provincia (Lucca) meritevolmente elevata, durante l’800, al rango di Eden sulla Terra. Un incantesimo di sfondi, di luci, di figure umane.
Testi in catalogo: Umberto Sereni, Gioela Massagli, Fernanda Giulini, Maria Stuarda Varetti.
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