Apertura sale espositive:

Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica

Alfredo Catarsini

I primi 30 anni d’arte di Catarsini
A Lucca la mostra retrospettiva dedicata all’artista viareggino

Sarà il Palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca, in Piazza San Martino a ospitare “Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica.”

Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917 – 1945), la prima, grande mostra retrospettiva dedicata all’arte di Alfredo Catarsini che sarà inaugurata sabato 12 marzo alle ore 18 e poi proseguirà fino a domenica 8 maggio. Curata da Rodolfo Bona con la collaborazione di Claudia Menichini e Elena Martinelli, e promossa da Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Alfredo Catarsini 1899, l’esposizione proporrà 82 opere – tra dipinti a olio su vari supporti e disegni a carboncino e china – che permetteranno uno studio sistematico dei primi 30 anni d’arte di Catarsini nonché alcuni importanti dipinti che presero parte alle grandi esposizioni degli anni Trenta e Quaranta del Novecento.

Più in particolare, la mostra si propone di ripercorrere le principali tappe dell’itinerario artistico del pittore versiliese durante gli anni che, dagli esordi viareggini sulle sponde della Darsena, all’ombra dalla Torre Matilde, lo condussero alle esposizioni artistiche nazionali dell’Italia fascista, durante gli anni Trenta, alla realizzazione dell’affresco di Viareggio del 1936 e, nel 1944-45, alla realizzazione del ciclo degli affreschi di San Martino in Freddana e Castagnori nel periodo dello sfollamento in Lucchesia. Questo cammino iniziò alla fine del secondo decennio del ‘900, nelle più contenute dimensioni del quadro di paesaggio o del ritratto, per giungere alle grandi composizioni a soggetto storico, sacro e celebrativo che saranno visibili in mostra attraverso un video.

«Non nascondo la grande soddisfazione per questa mostra – sono le parole di Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca – dedicata a questo importante artista nato all’ombra della Torre Matilde, a Viareggio. Pittore, disegnatore e ritrattista legatissimo alla sua terra, dove ha vissuto e lavorato per quasi tutta la vita, ha lasciato il segno sia a livello nazionale, sia internazionale. Altro elemento di soddisfazione, per questo evento nelle sale del Palazzo delle Esposizioni di Lucca, è la collaborazione con la Fondazione Catarsini e con un comitato scientifico che esprime nomi di riguardo del territorio versiliese per gli ambiti storico e di storia dell’arte».

«Grazie all’intuizione del curatore Rodolfo Bona e all’aiuto dei membri della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 – aggiunge Elena Martinelli, Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 – è stata realizzata una ricerca accurata delle opere fuori circuito dai primi anni di giovinezza di Alfredo Catarsini fino alla fine della seconda guerra mondiale e per la prima volta si studiano e si contestualizzano le opere di quel periodo offrendo al grande pubblico una carrellata di immagini, ambientazioni, suggestioni, disegni preparatori e bozzetti. Finalmente ci sarà la possibilità di osservare molte opere di quel periodo e non più in foto bianco nero pubblicate sui cataloghi, bensì dal vero con i colori vivi, vibranti. Si tratta quindi di scelta attenta, realizzata grazie alla generosità di numerosi collezionisti, che ci permette di apprezzare un periodo storico di straordinaria fertilità artistica di Catarsini che viveva in una Versilia culla dell’arte e della mondanità, ma nello stesso tempo era anche altrove; sempre aggiornato, concorreva con successo nelle rassegne e nei concorsi più prestigiosi a Venezia, Milano, Cremona, Bergamo, Roma, Firenze e all’estero, fatto che convinse alcuni giovani artisti ad emularlo».

I “MAI (O POCO) VISTI” DI CATARSINI

Nelle intenzioni del curatore, questa mostra rappresenta il percorso dell’artista nell’arco di quasi 30 anni che si sviluppò fra i tumultuosi e tragici cambiamenti storici del secolo breve e dentro una
personale evoluzione artistica. E nella scelta delle opere che ben raffigurano la parabola artistica del pittore viareggino, vi sono molte opere “mai viste”, alcune conosciute solo perché pubblicate su testi a stampa o altre che ricompaiono dopo un periodo di relativo oblio. Per esempio saranno in mostra alcune opere di Catarsini quasi ventenne, ambientazioni e ritratti degli anni ’30 tra cui l’Autoritratto di Alfredo Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi e da allora mai più mostrato in pubblico; Il grano della bonifica lucchese, il grande dipinto che prese parte al “Premio Cremona” del 1940 e che è stato rintracciato di recente a Grosseto; e il piccolo Veliero ormeggiato, che risale al 1917 e che quindi è l’opera più antica fino a questo momento ritrovata presente in mostra e rappresenta l’alfa della produzione pittorica di Alfredo Catarsini. Per la prima volta si vedranno – in originale – sette degli otto disegni del periodo dello sfollamento che alla fine degli anni Sessanta illustrarono il romanzo Giorni neri di Catarsini, recentemente ristampato per i tipi de “La nave di Teseo”; infine sarà possibile ammirare Donne nel rifugio antiaereo, il dipinto con cui Catarsini partecipò alla XXIII Biennale di Venezia del 1942 e che, insieme a un bozzetto e a due disegni preparatori, viene esposto per la prima volta dopo tanti anni poiché rintracciato di recente.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra, che sarà a ingresso libero, si articola in nove sale che occupano tre piani del Palazzo delle esposizioni lucchese, nella centralissima Piazza San Martino. Al piano terra vi è una prima sala dal carattere introduttivo con un Autoritratto che fa parte, con altre tre opere in mostra, delle 30 opere che i figli Mity e Orazio Catarsini donarono nel 2001 al Comune di Viareggio, l’opera più antica in mostra e il grande dipinto del Premio Cremona; al primo piano trovano spazio vedute di darsene, marine e alcuni disegni; al secondo e più articolato piano del palazzo espositivo, sono ben sette le sale dove si potranno ammirare paesaggi di campagna, ritratti, autoritratti, tra cui quello del 1934 prestato dalla Galleria degli Uffizi, immagini familiari, accanto ad opere dedicate ai temi della guerra e della religione, disegni e dipinti preparatori degli affreschi delle Chiese di San Martino in Freddana e Castagnori dove Catarsini fu sfollato, e ancora disegni e dipinti dedicati ai rifugi antiaerei, immagini di Bastia (in Corsica) dove l’artista soggiornò ed espose negli anni ’30, e alcune nature morte. La mostra comprenderà anche due postazioni video che mostrano attraverso immagini – alcune provenienti anche dall’archivio delle Teche Rai – gli affreschi, dal più antico a Viareggio e quelli di San Martino in Freddana e Castagnori (che l’Artista realizzò durante il periodo bellico) e una selezione di documenti, foto, cataloghi, manoscritti del periodo facenti parte dell’Archivio storico di Catarsini, aggiornato costantemente dalla Fondazione, attualmente conservato negli spazi della Villa museo Paolina Bonaparte di Viareggio, dove è consultabile e visitabile unitamente al suo atelier, ricostruito sin nei minimi particolari nel 2003. Per l’occasione sarà realizzato il catalogo della mostra edito da Maria Pacini Fazzi che recherà i testi dei presidenti delle tre fondazioni che promuovono la mostra – Andrea Palestini (Fondazione Banca del Monte di Lucca), Alberto Del Carlo (Fondazione Lucca sviluppo) ed Elena Martinelli (Fondazione Alfredo Catarsini 1899) – di Rodolfo Bona (curatore) e di Cristina Acidini, Marco Cigolotti, Adolfo Lippi, Renzo Maggi, Claudia Menichini ed Elena Torre.

Da segnalare, infine, la possibilità di ammirare la mostra da remoto – collegandosi al sito web www.fondazionecatarsini.com – grazie al percorso virtuale realizzato dalla ditta Review di Marco Francesconi.

GLI INCONTRI CULTURALI

Parallelamente alla mostra dedicata all’arte di Catarsini durante gli anni giovanili, l’auditorium della Banca del Monte di Lucca ospiterà una serie di incontri culturali in stretta connessione con l’evento espositivo. Il programma dettagliato è in via di definizione, ma i temi di cui si parlerà riguardano la Versilia dipinta, le atmosfere della Viareggio durante gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, i toscani che presero parte alle tre edizioni del “Premio Cremona” tra il 1939 e il 1941, gli archivi degli artisti lucchesi, gli affreschi realizzati da Catarsini in Lucchesia durante la seconda guerra mondiale, la “Linea Gotica”, il romanzo scritto dall’artista Giorni neri e la recente XX edizione del “Premio Catarsini” riservato agli studenti delle scuole toscane. Sono invece già confermati due corsi nell’ambito della formazione obbligatoria per gli iscritti agli ordini professionali. Il primo, in collaborazione con l’ordine degli Avvocati e che verterà sull’argomento “autentiche nel mondo dell’arte”, si terrà venerdì 8 aprile dalle ore 15,30 alle ore 18,30 al Palazzo delle esposizioni della Banca del Monte di Lucca, in Piazza San Martino 7 con visita guidata riservata; il secondo, organizzato dall’Ordine regionale Toscano dei Giornalisti in collaborazione con la Fondazione Catarsini, si intitola “Cultura e spettacolo: fonti, comunicazione ed errori da evitare”, è invece programmato per giovedì 21 aprile dalle ore 15.30 alle 18.30 con visita guidata riservata; le iscrizioni per questo appuntamento si apriranno il 5 aprile p.v. sulla consueta piattaforma web dedicata alla formazione obbligatoria per i giornalisti. È previsto infine un programma di visite guidate gratuite con un minimo di 8-10 persone per gruppo da concordare con la Fondazione Catarsini, scrivendo a: info@fondazionecatarsini.com.

INFO MOSTRA

Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica.
Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917 – 1945)
Mostra promossa da Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Alfredo Catarsini 1899
A cura di Rodolfo Bona, con la collaborazione di Claudia Menichini ed Elena Martinelli
Dal 13.03.2022 fino all’08.05.2022 Orari: giovedì e venerdì ore 15:30-19:30; sabato e domenica ore 10-12 e 15:30-19:30 (chiuso domenica 17.04 e 01.05)
Ingresso libero
Inaugurazione SA 12.03.2022 ore 18
Palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca
Piazza San Martino 7, Lucca
Tel. +39 342 1684031
Catalogo di Maria Pacini Fazzi Editore

BIOGRAFIA DI CATARSINI

Alfredo Catarsini nacque il 17 gennaio 1899 in una casa della Viareggio vecchia, non lontano dalla cinquecentesca Torre Matilde. Tranne alcuni brevi periodi (come ad esempio un soggiorno parigino nel 1914 durante il quale conobbe Amedeo Modigliani) trascorse tutta la vita nella sua città natale. Nel 1919 ottenne il diploma al Regio Istituto d’Arte di Lucca; in seguito aprì uno studio in una vecchia fabbrica dismessa in un delle zone più caratteristiche di Viareggio, ritrovo anche di altri giovani pittori cresciuti sotto la guida di Lorenzo Viani, che sarà per Catarsini una sorta di guida spirituale. È del 1929 la sua prima personale a Palazzo Paolina; nelle soffitte del palazzo anni dopo, e fino alla sua scomparsa, allestirà il suo atelier. La sua lunga carriera di artista, che attraversa tutto il ‘900, è costellata dalla presenza delle sue opere nei più ampi e rappresentativi contesti artistici; infatti durante gli anni Trenta partecipò alle mostre organizzate da Filippo Tommaso Marinetti insieme agli esponenti del secondo Futurismo, così come si ricordano la partecipazione al “Premio Nazionale di Pittura Golfo di La Spezia” nel 1933, la mostra personale del 1937 a Bastia e la collettiva, nello stesso anno, alla Palazzina Spagnola di Napoli, la presenza nel 1939 al “1° Premio Bergamo” e alle tre edizioni del “Premio Cremona”, a cui nel 1940 e nel 1941 segue l’esposizione ad Hannover in quanto artista premiato e segnalato. In quegli anni Catarsini è presente a esposizioni sia personali, sia collettive in tutta Italia; fra il ’40 e il ’50 partecipa per tre volte alla “Biennale di Venezia” (1942, 1948 e 1950) e a cinque edizioni della “Quadriennale di Roma”, dove nel 1948 alla Galleria Po viene allestita anche una sua mostra personale, nel 1951 è a Genova per la “1a Biennale del mare” e di nuovo a Roma nel 1957 con una personale alla Libreria Macchia. Negli anni Quaranta elabora una personale e interessante ricerca denominata “Riflessismo”, che in seguito sfocerà nell’esperienza del “Simbolismo meccanico”. Dal 1951 fino al 1968 è titolare della cattedra di “Decorazione e disegno musivo” e di “Figura disegnata” all’Istituto d’Arte Stagio Stagi di Pietrasanta. Nel 1971 ottiene la Medaglia d’oro al Salon Babjlone di Parigi per le opere del periodo del “Simbolismo Meccanico”. Dal dopoguerra inizia la sua collaborazione con quotidiani e riviste letterarie e nel 1968 viene pubblicato il romanzo Giorni neri. Del 1981 la grande personale ordinata da Vittorio Greco a Palazzo Strozzi a Firenze con circa 370 opere. Due anni dopo è la sua città natale ad omaggiarlo con un’ampia retrospettiva e nel dicembre del 1987 il Comune di Milano gli dedica una mostra antologica dal titolo Alfredo Catarsini, sessant’anni di pittura, curata da Angelo Mistrangelo. Nel 1991 l’ultima antologica aperta nelle sale di Palazzo Paolina a Viareggio, che ripercorse tutto l’iter artistico del Maestro. Catarsini si spense nella sua casa di Viareggio, a due passi dalla Pineta di Ponente, il 28 marzo 1993.

IL MAESTRO IN ARCHIVIO E IN MUSEO

Su richiesta dell’amministrazione comunale, nel 2003 la presidente della Fondazione Catarsini Elena Martinelli ha riallestito ed è stato aperto al pubblico in ambito museale nelle soffitte di Palazzo Paolina a Viareggio (via Machiavelli 2), l’atelier del Maestro Catarsini, che fu da lui utilizzato per quasi 50 anni. L’atelier è stato per il Maestro anche luogo di incontro per artisti, conoscitori e amici. Lo studio si presenta così come è stato lasciato dal pittore – con cavalletti, quadri, sedie, pennelli e ritagli di giornale – e rievoca le atmosfere parigine degli ateliers artistici di inizio Novecento. Unitamente allo studio, in un’altra sala della soffitta di lato nord, trova spazio l’archivio storico dell’artista, riordinato a cura dell’Istituto Storico Lucchese e attualmente curato dalla storica dell’arte Claudia Menichini.
Attraverso documenti, foto, cataloghi, articoli, disegni, libri d’arte, lettere, diplomi e onorificenze si può ricostruirne la personalità e le vicende più salienti della sua lunga vita tutta dedicata all’arte.

Alfredo Catarsini non è stato solo un pittore, ma anche un letterato e un uomo di cultura attento e sensibile. Nell’archivio si trovano i manoscritti dei suoi racconti, le bozze dei suoi due romanzi, uno dei quali da poco rieditato da La Nave di Teseo, i suoi diari e gli articoli che per molti anni ha scritto per i giornali locali e le riviste culturali. In appositi faldoni sono custoditi i giornali che, dagli anni ‘30 in poi, parlano delle sue esposizioni e di innumerevoli notizie della vita culturale e artistica del Novecento.
Di grande interesse la raccolta di tutti i cataloghi e le brochure delle numerosissime esposizioni a cui ha partecipato fin dal 1927, e i cataloghi di artisti a cui era particolarmente legato, nonché la corrispondenza che ha intrattenuto con molti di essi.
Numerose le fotografie sue e della famiglia, in cui compare prima con l’aria innocente di giovanissimo militare (era stato un “ragazzo del ‘99”) e poi di artista consapevole, ritratto nel suo vecchio studio in via Regia e poi in questo del Palazzo Paolina. Significative le immagini delle sue mostre, da quelle degli anni 30 a l’ultima antologica del 1991 e le fotografie color seppia della giovane moglie e della figlia bambina.
La fascinazione che si avverte nelle stanze in cui è conservato l’archivio è data, oltre che dai documenti, importantissimi e che rievocano un periodo storico lungo e di grande rilievo, dall’atmosfera che ancora si avverte fra queste mura. Guardando il suo cavalletto, la sua tavolozza, i pochi arredi, le tracce di colore sulle pareti avvertiamo l’intensità di una ricerca pittorica profonda e sincera a cui Alfredo Catarsini ha dedicato tutta la sua esistenza.
Infine, oltre all’Autoritratto del 1934 che nel 2005 è entrato a far parte dell’omonima collezione della Galleria degli Uffizi, ben 30 opere di Catarsini donate dai figli Mity e Orazio al Comune di Viareggio nel 2001, sono conservate (ma non esposte) nella civica Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani”, a Palazzo delle Muse di Viareggio.

Ufficio media Marco Ferri +39 335 7259518  press@marcoferri.info  media@fondazionecatarsini.com

Ufficio Stampa Fondazione Banca del Monte di Lucca Anna Benedetto +39 347.40.22.986 anna.benedetto.lucca@gmail.com Barbara Di Cesare badicesare@gmail.com

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